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Acne ed alimentazione: sono collegati?

L’acne è un inestetismo della pelle che interessa principalmente i giovani di età compresa tra i 12 e i 20 anni: le ghiandole sebacee producono eccessivo sebo, cioè una sottile pellicola di grasso che protegge la nostra pelle dalle aggressioni di agenti patogeni esterni. Quando il sebo è prodotto in quantità eccessiva, esso si accumula, dando vita a quei brufoli e punti neri che tanto ci danno fastidio e vorremmo eliminare.

Perché insorge?

L’inestetismo di cui parliamo è in zone del corpo che tutti possono vedere. Non si tratta di qualche brufolo sparso qua e là, ma di una vera e propria eruzione cutanea che presenta uno spettacolo non gradevole per gli occhi di chi sta intorno e per chi ne soffre. Il sebo in eccesso si accumula nei pori e questo può portare a due conseguenze:

• punti neri: quando i canali si riempiono e si forma un tappo davanti di colore, appunto, nero

• brufoli: la zona si infiamma e si contamina trasformando il sebo in eccesso in pus che lacera lo strato più superficiale dell’epidermide Le ghiandole sebacee producono un’eccessiva quantità di sebo per vari motivi: innanzitutto fattori genetici; per l’aggressione di batteri, come il Propionibacterium Acnes, responsabili di infezioni e ostruzione dei pori; scompensi ormonali; utilizzo di prodotti (creme, oli e sieri) contenenti sostanze comedogene, dannose per la pelle.

Dall’acne si può guarire

Ecco alcuni consigli utili a prevenire e curare l’acne. È importante seguire una dieta sana e bilanciata (evitando il consumo di cibo spazzatura), bere almeno 2 litri di acqua ogni giorno, curare il proprio intestino e la flora batterica, eseguire periodicamente scrub e peeling della cute per rimuovere le cellule morte dalla zona interessata e applicare creme purificanti. Nei casi più gravi, bisogna rivolgersi al dermatologo per stabilire quale sia la cura appropriata: in farmacia è possibile trovare numerosi farmaci antinfiammatori e antisettici, utili a fermare la proliferazione dei batteri.